martedì 26 febbraio 2013

retribuzione minima per gli stage: la mozione


orso castano : la mozione va bene ma occorre una legge regionale che obblighi , sopratutto le Istituzioni Pubbliche alla retribuzione. Il tirocinio , in fondo, se fatto seriamente e ripetuto a distanza , anche in altre sedi, puo' essere un'ottima forma di aggiornamento e di garanzia di effettiva preparazione , e , forse, si potrebbe collocare sulla strada del "salario minimo garantito, come gli StartUpper,  largamente praticati all'estero. Se poi tutte queste forme di aggiornamento fossero in qualche maniera TUTTE collegate con l'universita' (in fondo per i professionisti iscritti agli albi professionali l'aggiornamento e' obbligatorio) potrebbero portare ad un netto miglioramento della qualita' dei servizi. Insomma in molti paesi europei hanno compreso che da una societa' manifatturiera , attraverso una accentuata e progressiva robotizzazione e digitalizzazione, si sta passando ad una societa' del"sapere" che viene ad occupare in prevalenza quella che era prima la manifattura. Come? occorrera' lavorarci seriamente sopra !!


Scritto da Davide Gariglio in Nel mondo degli stagisti
Pubblicato Mercoledì, 14 Novembre 2012 15:15
stageDepositata la mozione per la "Tutela delle finalità proprie del tirocinio e richiesta di retribuzione minima a favore dei tirocinanti". Con la mozione chiedo:
  •  che sia avviato, sul modello di quanto realizzato dalla Regione Toscana, l’iter opportuno per il riconoscimento anche in Piemonte di una retribuzione minima a favore dei tirocinanti
  • che la Regione si attivi, sia intervenendo direttamente nell’ambito delle proprie competenze legislative, sia sollecitando il Parlamento nazionale per quanto concerne le sue competenze, perché sia sancita in modo inequivocabile l’illegittimità dell’impiego di tirocinanti per sostituire le lavoratrici in congedo per maternità.
La mozione nasce da alcune considerazioni:
  • la normativa attuale non prevede a favore dello stagista alcun diritto ad una retribuzione e, quindi, l'eventuale pagamento della prestazione lavorativa avviene a titolo di mero rimborso spese, senza per questo avere natura retributiva
  • sono numerosi i casi di utilizzo distorto dell’istituto del tirocinio, con segnalazioni di tirocini svuotati di significato formativo e ridotti all’affidamento di mansioni esecutive di basso profilo, utilizzo dei tirocini per soddisfare scoperture dell’organico con manodopera gratuita, disparità di trattamento dei tirocinanti, infatti essendo la corresponsione di un compenso facoltativa, in alcuni casi è riconosciuto dalle aziende ed in altri casi no;
  • tra i casi di utilizzo distorto dell’istituto del tirocinio è particolarmente grave e significativo l’impiego, di cui risultano numerose segnalazioni, di tirocinanti per sostituire le lavoratrici in congedo per maternità;
In altre Regioni italiane, in particolare la Toscana, è stato adottato un protocollo di intesa e una convenzione quadro che coinvolgono organizzazioni sindacali e datoriali ed impegnano a concedere una retribuzione minima ai tirocinanti. Sempre la Regione Toscana sta inoltre concludendo l’iter di approvazione di una nuova legge regionale che rafforza la misura sopraccitata rendendo la retribuzione dei tirocini obbligatoria su tutto il territorio regionale.
Una equa retribuzione a favore degli stagisti nonché il contrasto all’uso distorto del tirocinio rappresentano misure indispensabili a garantire dignità a tale istituto formativo.
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