Lunedì 18 Febbraio 2013 |
In Emilia-Romagna, sono 38.539 (il 9,1 per cento del totale) le imprese giovanili. In un anno ne sono andate perdute 2.334 (-5,7 per cento). In Italia la flessione, comune a tutte le regioni, è del 4,1 per cento. In Emilia-Romagna, la
tendenza è più pesante nelle province di Forlì-Cesena e Piacenza. La contrazione è stata più ampia per le ditte individuali (-1.677 unità), e per le società di persone (-11,4 per cento). Tra i settori: crollo nelle costruzioni (-1.183 unità), contrazione nel commercio (-341 unità) e forte diminuzione nella manifattura (-257 unità). Al 31 dicembre 2012 le imprese attive giovanili sono risultate 38.539, il 9,1 del totale delle imprese emiliano-romagnole. La crisi economica le ha di nuovo colpite duramente riducendone fortemente la consistenza. Rispetto alla stessa data del 2011, sono andate perdute 2.334 imprese giovanili (-5,7 per cento). Và meno peggio per le altre imprese che sono diminuite solo dello 0,6 per cento. Nello stesso periodo in Italia le imprese giovanili hanno subito una contrazione minore (-4,1 per cento) e sono risultate 604.067, pari all’11,5 per cento del totale. È quanto risulta dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio di fonte InfoCamere elaborati dal centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna.
La crisi ha ridotto le imprese giovanili in tutte le regioni italiane. Le flessioni più rilevanti si sono registrate in Sardegna (-6,5 per cento), Friuli-Venezia Giulia (-6,3 per cento) e Umbria (-5,9 per cento). Quarta l’Emilia-Romagna insieme con il Veneto. La diminuzione è stata più contenuta nel Lazio (-1,0 per cento) e in Basilicata (-1,8 per cento). La quota delle imprese giovanili sul totale in Emilia-Romagna risente del peso minore che i giovani hanno rispetto alla popolazione e del tasso di partecipazione giovanile più basso rispetto ai dati nazionali. Le imprese giovanili attive giovanili sono diminuite in tutte le province dell’Emilia-Romagna. Le riduzioni percentualmente più rilevanti si sono registrate nelle province di Forlì-Cesena (-8,5 per cento, -310 unità) e di Piacenza (-6,9 per cento, -199 unità). La compagine delle imprese giovanili ferraresi ha invece mostrato una maggiore resistenza (-3,6 per cento, -118 unità).
La forma giuridica - Le imprese giovanili sono costituite per la gran parte da ditte individuali, il 79,2 per cento. che comprendono una quota consistente di imprese marginali. La riduzione è principalmente da attribuire a queste (-1.677 unità, -5,2 per cento). La contrazione è stata molto più intensa per le società di persone (-11,4 per cento, pari a 495 unità). La tendenza negativa è stata meno pesante per le società di capitale (-3,9 per cento, pari a 148 unità) e notevolmente più contenuta per l’insieme di cooperative e consorzi (-2,5 per cento).
I settori di attività economica - La riduzione delle imprese giovanili è stata determinata soprattutto dalle costruzioni (-1.183 unità, -9,3 per cento), un settore in particolare difficoltà. In sensibile contrazione quelle del commercio (-341 unità, -3,6 per cento), che risente della debolezza della domanda, e in forte riduzione le attività manifatturiere (-7,7 per cento, -257 imprese), per effetto dell’intensità e della durata della crisi. La riduzione è stata notevole per le attività immobiliari (-14,1 per cento).
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